Il matrimonio di Kundruli

Lo scorso febbraio, lo scorso febbraio… Hm, lo scorso febbraio… Ma sì, lo scorso febbraio sono a Kalamata (Messenia) con le mie amiche Elisavet, Mar e Barbara! Mi hanno accompagnato perché devo assolutamente vedere la città e l’università; oggi però è domenica, e tra una faccenda e l’altra ci ritroviamo senza neanche accorgercene nel bel mezzo di un carnevale. Ehi! Sorpresa! I Kalamatiani sanno molto bene come festeggiare e divertirsi! Primo impatto: molto positivo! 😀

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Purtroppo il tempo non ha alcun riguardo del carnevale, e siamo costrette a ripararci da una pioggia battente…

 

La festa è proprio bella. Tutti i cittadini partecipano con canti, balli, costumi, scenette… Un carro attira però subito la nostra attenzione: ci sono due sposi con la scritta “MATRIMONIO DI KUNDRULI” (ο γάμος του Κουντρούλη)…

“Kundruli”?

Attraverso internet scopriamo subito che qui in Grecia, quando si vuole intendere un fatto concluso dopo una lunga attesa, si usa l’espressione “matrimonio di Kundruli” (“έγινε του Κουντρούλη ο γάμος”)! Chi era quindi questo Kundruli? Elisavet cerca informazioni, ed ecco l’antica storia.

Tutti i matrimoni – sappiamo – sono occasione di festeggiamenti ed allegria, ma quello di Ioannis Kundruli divenne famoso perché, cavaliere di Methoni (Messenia occidentale) della fine del ‘300, prima di sposarsi aveva dovuto aspettare ben diciassette lunghi anni. Un’attesa così lunga perché lei, ahimè, era già sposata; o meglio, aveva lasciato il marito ma, scomunicata, non trovava alcuna autorità disposta a darle il divorzio. All’epoca – è ovvio pensarlo – s’era trattato di un vero e proprio scandalo, un fatto che andava contro le rigide regole della chiesa e della comunità. Così la coppia aveva atteso, e atteso, e ancora atteso finché un bel giorno del 1394 il Patriarca Antonio IV, aveva accettato di risolvere la questione.

Naturalmente non era facile. Anche con le migliori intenzioni, Kundruli e compagna dovevano prima dimostrare che durante il periodo in cui il matrimonio era valido, essi non avevano avuto alcuna relazione. Come avranno fatto? :- ) Mah! Questo non ci è dato saperlo. Non si sa cosa abbiano detto al patriarca. Ma alla fine, il divorzio fu concesso. Immaginatevi con quale gioia i due innamorati saranno poi convolati a “giuste nozze”! 😀

Il caso ebbe risonanza, tant’è che se ne parla ancora oggi. Ma è possibile che, per finire addirittura sul carro d’un carnevale, la coppia sia diventata emblema di sfumature e sottintesi che noi, straniere, ancora non riusciamo esattamente a cogliere.

 

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Il popolo si divide in guardie e “pantere rosa”. Voi? Che parte volete fare? 😀

 

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Italiana, mostro “cose italiane”. Eh sì, perché la Methoni che vediamo oggi è anzitutto una città veneziana. Ma… ve ne parlerò in un prossimo post!

 

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Uno scorcio della rocca di Methoni.
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